lunedì 19 ottobre 2009

Florianópolis: cidade do futuro, segundo Corriere Della Sera


Le città del futuro: Florianópolis

L'isola della magia sfugge a tutti i cliché sul Sudamerica. Ed è stata ribattezzata «Silicon Valley sulla spiaggia»

La chiamano "Isola della magia", ma la magia c’entra poco. A Florianópolis ha fatto tutto la natura, regalandole spiagge all’altezza dei Caraibi. E in quantità: puoi restare in vacanza un mese e cambiarne un paio al giorno. L’effetto è grandioso ma un po’ straniante: è il Brasile, eppure quelli che incontri hanno fisionomie familiari; la qualità della vita è alta, la criminalità bassa. Floripa, nomignolo locale, non risponde a nessuno dei cliché sul Paese. Il mistero degli abitanti? Presto chiarito: il 45 per cento discende da immigrati italiani, il 35 da tedeschi, l’8 da portoghesi delle Azzorre (i primi colonizzatori), il 5 da polacchi. Ne resta un altro: come è riuscito questo gioiello a rimanere così a lungo sconosciuto?
«È a un’ora di volo da San Paolo ma, fino a vent’anni fa, appena il venti per cento dei paulisti sapeva che è la capitale dello Stato di Santa Catarina e si trova nel Sud Est. Figuriamoci all’estero» racconta Gustavo Kuerten detto Guga, n.1 del tennis mondiale nel 2000-2001. «Quando ho cominciato a giocare da professionista, nel ’95, nessuno ne aveva sentito parlare. "Vivi in un’isola? Da solo?" mi chiedevano». Ora - un po' per via di Guga, un po' perché le informazioni corrono veloci su internet - le cose sono cambiate. Mentre il Brasile fa l’asso pigliatutto, tra i mondiali di calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016, Floripa il suo trofeo l’ha già portato a casa nel maggio 2009, battendo la concorrenza di Parigi, Johannesburg, Shangai e ospitando il Summit annuale del World Travel & Tourism Council, l’organizzazione mondiale per lo sviluppo del turismo.
C’è voluto l’appoggio del presidente Lula per convincere i vertici a sceglierla: nessuno la conosceva e temevano non avesse strutture... Sono rimasti meravigliati dal potenziale» spiega Luiz Henrique da Silveira che, come governatore dello Stato (lo stesso in cui nacque Anita Garibaldi), si è speso parecchio per pubblicizzarla e renderla attraente anche per gli investitori. «La vocazione di Florianópolis è il turismo ma si è praticato quello “predatorio”: soltanto durante l’alta stagione, da capodanno a febbraio». Il piano di Luiz XV - soprannome dovuto alla grandiosità delle vedute - prevede: maggior offerta culturale (a Santa Catarina c’è l’unica succursale della scuola di ballo del Bolshoi di Mosca, oltre a 14 teatri) e diversificazione. Come gli investimenti nel campo delle tecnologie (un esempio: è stata creata qui l’urna elettorale elettronica, che scongiura brogli e garantisce risultati istantanei), tanto che qualcuno l’ha definita "una Silicon Valley sulla spiaggia". Di strada c’è da percorrerne (solo l’11,9 per cento dei turisti arriva dall’estero, per dirne una), ma scommettere sul successo non è arrischiato. A Floripa incontri persone gentili, ti diverti, mangi bene (pure ostriche, di cui è uno dei massimi produttori mondiali) e spendi poco. Non sono ragioni sufficienti?
C’è pure la varietà di offerta: l’atmosfera è ancora abbastanza ruspante - il primo albergo di una catena internazionale, il Sofitel, è stato aperto nel 2006 - ma la zona di Jurerê, con i locali alla moda, soddisfa chi cerca nuove Saint-Tropez o Ibiza. Non a caso, i prezzi sono schizzati. «Jurerê è il metro quadrato più caro del Sudamerica» spiega il salernitano Attilio Colitti, proprietario dell’agenzia immobiliare Casa Florianopolis, dell’hotel Maratea e neo-viceconsole onorario d’Italia: un punto di riferimento per i connazionali nell’isola. «Conosco Jurerê da quando non c’era niente e sono favorevole alla trasformazione. Però bisogna pianificare bene affinché lo sviluppo non danneggi gli abitanti» mette in guardia Guga. «Per meritarsi il titolo di città del futuro non deve essere né lussuosa né glamour ma garantire la qualità della vita. E la tutela dell’ambiente». Giriamo la perplessità al governatore. «La sostenibilità ci sta a cuore: il 45 per cento del territorio è sotto tutela e ci sono leggi precise per regolamentare le costruzioni» assicura. «Il peggior virus non è l’influenza suina ma quello del pessimismo».
Maria Laura Giovagnini - Foto Lorenzo Castore - 15 ottobre 2009

sabato 26 settembre 2009

Vídeo Gioco di morra Festa das Etnias 2009

Il fascino del proibito gioco di morra nella regione sud dello stato di Santa Catarina, in Brasile. Il vídeo de Julio Cancellier in You Tube fà capire che la velocità, astuzia e intuito sono le caratteristiche indispensabili per questo gioco che pare sia di provenienza araba. Per giocare, i due avversari tendono simultaneamente le mani indicando un numero con le dita, e, al contempo, gridano un numero da due a dieci. Vince chi ha detto il numero che corrisponde alla somma delle dita, ma se entrambi i dichiaranti indovinano oppure sbagliano, la giocata è nulla.

giovedì 24 settembre 2009

Esperienza Itália: um evento que olha o futuro


Em 17 de março de 1861, Vittorio Emanuele II di Savoia é proclamado Rei da Itália “por graça de Deus e vontade da Nação”, completando-se assim o processo de unificação do país. Para celebrar os 150 anos da Unità d’Italia, se desenvolverá em Torino – a primeira capital oficial do novo Reino até 1864 - entre 17 de março de 2010 a 20 de novembro de 2011 uma extensa programação destinada não só aos italianos mas aos apaixonados pela Itália de todo o mundo. “Esperienza Italia” é um programa extraordinário de atividades culturais, esportivas e de entretenimento, idealizado como um novo modo de entender a fundo o país e para construir conjuntamente uma nova identidade italiana para o futuro.

sabato 19 settembre 2009

Recepção italiana na Festa das Etnias

Os italianos estão marcando presença com sua alegria no encerramento da festa da Gastronomia neste sábado em Criciúma. A recepção aos visitantes é feita na entrada do pavilhão de eventos ao som de cantos da imigração e danças folclóricas.

Consultor veneto apoia atividades da AIBTC


O consultor da região do Veneto para o estado de Santa Catarina, Giliard Cesconeto Gava, manifestou os cumprimentos à participação da Associação Italo Brasileira de Tradição e Cultura na Festa das Etnias. Na foto, Quintino dal Ponte (ex-presidente da AIBTC), Rosalino scarpatto, Giliard Gava, Domingos Scarpatto e Agenor Scarpatto - os dois últimos jogadores de "mora" representando a cidade de Cocal do Sul.

MENSAGEM DO CONSULTOR VENETO NA FESTA DAS ETNIAS 2009

Criciúma: 130 anos da chegada dos colonizadores


Em janeiro de 2010, Criciúma comemora 130 anos de colonização. Era 6 de janeiro de 1880, dia dos Santos Reis, quando 22 famílias, totalizando 129 imigrantes, encontraram o local conveniente para acontecer o mais novo evento de civilização. Os italianos acataram a ordem de fundar o "Núcleo Colonial de Cresciuma", distante 25 quilômetros de Urussanga, de onde partiram. Embrenharam-se na mata virgem na companhia de soldados que conheciam a região, usando velhas picadas e abrindo novas.


Na Festa das Etnias 2009 a AIBTC (Associação Italo Brasileira de Tradições e Cultura) apresenta uma exposição de fotografias antigas. Numa delas (acima) aparece Pedro Benedet e sua esposa Antônia Martinello Benedet, pioneiros na colonização do município de Criciúma. Outra imagem resgata a família de Inocente Meller Dário (viúva de José Dário), na casa onde moravam os colonizadores, em terreno onde se localiza a capela Nossa Senhora da Saúde.

Lembranças do Veneto na Festa das Etnias

As sete provincias da região Veneto estão representadas na Festa das Etnias de Criciúma através de estandartes que chamam a atenção do público. Apreciadores da cultura italiana costumam bater fotos ao lado das bandeiras de Rovigo, Vicenza, Padova, Verona, Belluno, Treviso e Veneza. Também estão expostos estandartes da comune de Vittorio Veneto e da Povincia de Bergamo. O ex-agente consular da Itália em Criciúma, Sérgio Bortoluzzi e seu filho, Dr. Guilherme Pazin Bortoluzzi, visitaram a festa das etnias neste sábado, aproveitando a ocasião para um registro fotográfico com suas orígens bellunesas. Outra bellunese que há mais de 20 anos se dedica voluntariamente às atividades culturais da AIBTC é a senhora Lourdes Canella Crippa, também descendente de belluneses e padovanos.